Tornabuoni Super Tuscan

Tipologia: Produzione Speciale (annuale)
Formato: Bitroncoconico Magnum
Lunghezza: 180 mm (magnum)
Fascia: Kentucky della Valtiberina
Ripieno: Kentucky della Valtiberina, da foglie selezionate dai raccolti di tre diverse annate
Manifattura di produzione: Compagnia Toscana Sigari – Sansepolcro (AR)
Costruzione: Long Filler Totalmente a Mano
Presentazione al pubblico: 2018
Stagionatura: 12 mesi
Confezione: cofanetto da un sigaro.
Durata della fumata: circa 120 minuti

Descrizione

Il Super Tuscan è una Produzione Speciale della Compagnia Toscana Sigari, presentata per la prima volta nel 2018, anno del bicentenario dei sigari toscani. Si tratta di un long filler fatto totalmente a mano, di formato magnum e stagionato almeno 12 mesi. Per il ripieno, viene adoperata una riserva costituita dalle migliori foglie dei raccolti di tre diverse annate, selezionate singolarmente.

Una volta estratto dalla scatola, il Super Tuscan si presenta avvolto da una fascia color tonaca di frate ben tesa, nerboruta ma regolare: al tatto, il riempimento risulta assolutamente omogeneo, mentre al naso rileviamo lievi sentori di legno, pellame e affumicatura.
Sin dalle prime boccate, la configurazione palatale è da antologia: la base è amara, con un contrappunto sapido e una vena dolce ben presente, mai sopra le righe, mentre l’acidità, appena rilevabile, garantisce sin da subito una corretta salivazione. Il fumo è pastoso, con echi piccanti, e aromaticamente si esprime con grande eleganza: i sentori legnosi e di affumicatura fungono da nota pedale a un bouquet rotondo ma sfaccettato e che si assesta su toni chiari, sorprendentemente nitidi. Ben presto emergono note di pellame, frutta secca e torrefazione, mentre le spezie sono in rapido crescendo. In prossimità della pancia, il piccante aumenta leggermente di intensità, movimentando il tutto, ma senza scompaginare gli equilibri, mentre l’evoluzione aromatica è assai marcata. La base legnosa, infatti, vira sul tostato e i sentori di frutta secca sono sempre più nitidi, a metà tra nocciola e mandorla; le note speziate, tra le quali spicca ora il pepe bianco, acquistano vigore e sono affiancate da punte di erbe officinali, in particolare camomilla, e radice di liquirizia. Nel prosieguo, l’ampiezza del bouquet giunge a lambire luoghi aromatici che fumando la Spingarda avevamo solo intravisto: ecco che avvertiamo distintamente anche sentori di fiori secchi e tè Darjeeling in foglie, a coronamento di una fumata ricchissima, corposa ma non soverchiante, che si chiude senza la benché minima sbavatura e ci lascia totalmente appagati, con una lunga persistenza.